Caro Sindaco,
siamo le ragazze e i ragazzi che per una settimana hanno occupato simbolicamente piazza della Repubblica allo scopo di mettere al centro della discussione cittadina la condizione di disagio e marginalizzazione che vivono gli studenti all’interno del tessuto sociale di questo territorio.
Crediamo che, dopo essere stata per anni lasciata in balia degli eventi e del caso, una discussione seria e aperta sulla condizione di chi studia e vive in questa città sia oramai improrogabile. Troppe volte, come studenti attivi sul territorio, ci siamo sentiti rispondere che le problematiche studentesche sono di esclusiva competenza degli enti dedicati (ERSU e Università), procrastinando un dibattito che invece, a nostro avviso, dovrebbe riguardare anche e soprattutto l’amministrazione comunale. Se è vero che l’ERSU e l’Università hanno tutta la responsabilità in merito alla gestione del diritto allo studio ed all’offerta formativa, è altrettanto vero che al Comune di Urbino compete l’amministrazione di momenti e spazi che prescindono l’attività accademica.
L’intento della campagna “Senza di noi Urbino muore” era ed è proprio quello di far emergere come il rapporto città-studenti si sia col tempo ridotto ad un mero rapporto economico principalmente a causa del disinteressamento dell’amministrazione comunale.Negli ultimi anni poco o nulla è stato fatto per promuovere l’integrazione della comunità studentesca all’interno del tessuto sociale cittadino. Per quanto riguarda le politiche giovanili, culturali e sociali non è stata messa in atto alcuna politica attiva finalizzata alla promozione dell’integrazione della figura dello studente. Questa mancanza è sicuramente una delle cause che acuiscono la diffidenza nei nostri confronti.
Emblematica in questo senso è la polemica sugli “infuocati giovedì sera”, tornata in auge nelle ultime settimane ed alla quale non si è risposto con una gestione seria e costruttiva delle problematiche presenti in ogni città universitaria, ma con la criminalizzazione dello studente a mezzo stampa e la militarizzazione della piazza. Occorre prendere atto che lo svago del giovedì esiste e continuerà ad esistere, e che più che essere demonizzato andrebbe gestito collegialmente. Basterebbero poche iniziative di buon senso (più bidoni, bagni chimici, promuovere o permettere di organizzare eventi alternativi alla “sbronza in piazza”) per riportare la situazione a livelli tollerabili senza dover ricorrere esclusivamente alle forze dell’ordine, misura tampone che, come dimostrato in queste ultime settimane, non risolve di certo i problemi.
E’ arrivato il momento in cui l’amministrazione di Urbino prenda coscienza del fatto che gli studenti sono a pieno titolo giovani cittadini di Urbino, con esigenze che vanno rispettate e tutelate anche perché risultano essere il valore aggiunto apportato alla vita della città in termini di ricchezza culturale e sociale (nonchè economica!). L’oramai logoro rapporto va ricucito a partire da azioni simboliche fino ad arrivare ad attività concrete che riportino la vita dello studente al centro delle dinamiche cittadine, in modo da far sentire lo studente parte integrante e fondamentale di Urbino.
Riteniamo sia uno dei compiti fondamentali dell’amministrazione farsi carico della mediazione tra la cittadinanza urbinate e la componente studentesca, con azioni mirate a conciliare le esigenze delle due parti. Nelle assemblee che si sono svolte in piazza e nei numerosi momenti di confronto con i cittadini favoriti dalla nostra occupazione abbiamo elaborato delle semplici richieste per iniziare un percorso costruttivo che porti ad una nuova collaborazione tra studenti e città.
Abbiamo notato, ad esempio, che tra le numerose bacheche presenti in piazza manca proprio quella dedicata alle attività studentesche, attività per altro molto spesso rivolte anche all’intera cittadinanza. Crediamo che, come primo passo simbolico, il Comune dovrebbe provvedere ad installarne una (in un posto visibile!). Noi abbiamo individuato come posto ideale per l’istallazione della bacheca il muro sotto l’orologio della piazza. Riteniamo questo come un atto di apertura verso la comunità studentesca, che andrebbe inoltre a risolvere il poco simpatico teatrino con i vigili urbani ogni qualvolta dobbiamo affiggere i manifestini delle nostre iniziative. Sarebbe un modo per ridare voce a tutta la comunità studentesca. Se con nostro rammarico questo non dovesse avvenire, o comunque nessuna risposta ci verrà data in merito, sarebbe l’ennesima conferma che questa amministrazione non ha intenzione di risolvere neanche i problemi più banali e ci vedremo costretti a provvedere di nostra iniziativa.
Per quanto riguarda la questione della mancanza di spazi sociali in questa città, ci sembra arrivato il momento per il Comune di ricercare e poi di mettere gratuitamente a disposizione delle varie associazioni studentesche strutture al di fuori dei locali universitari.È paradossale che una città, che dovrebbe essere a forte vocazione culturale, sia sprovvista di spazi espositivi e aggregativi. Spazi espositivi per gli studenti dell’Accademia, dell’ISIA e della Scuola d’Arte, realtà di eccellenza artistica nel panorama nazionale che non trovano dove esprimere il proprio talento ad Urbino. Spazi aggregativi per dare modo alle varie associazioni di poter organizzare eventi culturali in autonomia e senza dover pagare locali privati. Di questo ne gioverebbe tutta la città. Trovare una soluzione alla mancanza di spazi sociali e aggregativi è un compito da cui l’amministrazione non può esimersi, anche facendosi promotore di questa problematica con gli altri enti (ERSU, Università, Provincia) ed altre realtà presenti sul territorio.
Era stata proposta, negli scorsi anni, la figura del consigliere aggiunto degli studenti o comunque di una figura preposta ad interloquire con gli studenti. Ci dispiace che nessuna proposta sia stata recepita concretamente e che l’unica soluzione sia stata un tavolo bimestrale congiunto fra Comune, Università e rappresentanti degli studenti. E’ evidente come fino ad ora questo tavolo non abbia dato nessun risultato, mostrandosi totalmente inefficace nel risolvere le problematiche che provengono dal variegato mondo dell’associazionismo studentesco. Per questo oggi riteniamo sia più efficace un tavolo mensile a cui possano partecipare tutte le associazioni riconosciute attive in ambito studentesco e cittadino, in modo da poter recepire le istanze dell’intera comunità studentesca, e non solo di quella piccola parte che trova nelle rappresentanze il proprio punto di riferimento.
Pur non contribuendo direttamente in termini di consenso e di voti alla vita politica urbinate siamo convinti che non affrontare i problemi che gravitano intorno alla componente studentesca si ritorcerà in termini di consenso sull’immagine di questa giunta, alimentando anche tra gli elettori la sensazione di una cattiva amministrazione che ha, fino ad oggi, causato quel senso di malcontento generale che abbiamo percepito in piazza, parlando con i suoi concittadini.
In attesa di una sua gradita risposta.
Le studentesse e gli studenti in mobilitazione