Comunicato delle studentesse e degli studenti di Urbino verso il 15 ottobre
Sono due i pullman del movimento studentesco che partiranno oggi da Urbino per partecipare alla grande manifestazione ‘United for Global Change’ a Roma. Questo 15 ottobre sarà l’inizio di una nuova fase di una mobilitazione che ci vedrà impegnati a livello locale, nazionale e internazionale per resistere alla progressiva regressione dei diritti che ci viene imposta dalla classe dirigente in nome del rilancio dell’economia.
Siamo già precari ancor prima di poter pensare ad un progetto di vita e la condizione studentesca si va progressivamente svuotando di senso. Se lo scorso anno da studenti ci siamo mobilitatati per il drammatico taglio al diritto allo studio e contro la dismissione dell’università pubblica, oggi dobbiamo prendere nuova coscienza del fatto che l’arretramento nel campo dei diritti e il peggioramento delle condizioni di vita un esperienza comune a milioni di persone in questo paese ed in questa Europa.
La logica del sistema economico mira al profitto ed oggi si il potere economico ha deciso di perseguirlo attraverso nuove forme. Se non si possono fare più profitti nei commerci, bisognerà farli laddove ancora non si fanno. Nel tempo della crisi il pareggio di bilancio diventato il nuovo dogma della classe dirigente e fa il paio con un vecchio ritornello: bisogna tagliare e razionalizzare. Sulle ceneri del pubblico si ergono gli investimenti privati travestiti da miracoloso antidoto alla crisi. Vale per la finanziaria come per i bilanci di ERSU e Università. Si tagliano ancora le borse di studio (e si punta tutto sull’indebitamento studentesco), i trasporti e l’assistenza ai disabili, i corsi di studio e i servizi. Si taglia sui costi, come se i diritti delle persone fossero secondari, un ‘danno collaterale’ come si suol dire in ambiente militare. Tutti dobbiamo pagare, c’è la crisi.
Ma la crisi ha prodotto anche altro. Da diversi anni sono nati nei singoli territori nuove forme di resistenza in risposta all’attacco globale ai diritti ed ai beni comuni, che hanno supplito alla mancanza di risposte della sinistra istituzionale. Le parole di Genova 2001 hanno ritrovato la loro forza, e dalle lotte studentesche ai referendum di giugno hanno rappresentato un’ispirazione e fornito spunti di analisi per la crisi contemporanea. Il movimento studentesco di Urbino ha attraversato questa fase con la consapevolezza che se un’alternativa è possibile questa deve trovare concretezza nei territori dove la materialità di tagli e privatizzazioni è ben visibile, e dove ben visibili sono gli ‘amministratori della crisi’. Abbiamo quindi fatto tesoro in questi anni di uno slogan tanto semplice quanto significativo nelle pratiche di resistenza contemporanee: ‘pensare globalmente, agire localmente’.
La manifestazione internazionale del 15 ottobre riapre uno spazio globale di mobilitazione che noi faremo vivere nel nostro territorio. Ersu, Università e Comune. Banca Marche, Marche Multisevizi e Adriabus. Le decisioni di queste istituzioni pubbliche e private verranno da noi analizzate e denunceremo puntualmente tutti quei casi in cui a prevalere sarà l’interesse di pochi speculatori e non quello collettivo. Contrasteremo queste decisioni e queste istituzioni con tutte le nostre forze!
Incompatibili con la crisi, inconciliabili con chi la governa!
Le studentesse e gli studenti in mobilitazione