OCCUPY URBINO : DOPO QUATTRO GIORNI LA PROTESTA CONTINUA

OCCUPY URBINO : SIAMO AL 4° GIORNO DI OCCUPAZIONE DELLA PIAZZA


Siamo arrivati al quarto giorno di occupazione di Piazza delle Repubblica a Urbino. Avevamo colto la chiamata dell’ 11/11/11 come l’occasione per agganciare le lotte territoriali alle dinamiche globali, ribadendone il legame. Si è voluto rispondere all’esigenza della comunità studentesca ad aprire un dialogo con la cittadinanza, riappropriandoci di uno spazio come la piazza, cuore pulsante della città. Diverse le esperienze praticate in questi giorni, molte le persone che ci hanno portato il loro sostegno e la loro solidarietà.

Durante le quotidiane assemblee cittadine abbiamo avuto occasione di parlare delle tematiche relative alla gestione del territorio da parte dell’amministrazione comunale ribadendo la necessità di poter usufruire di spazi di aggregazione, attualmente inesistenti. In merito a ciò particolarmente costruttivo è stato il dibattito con gli studenti medi del collettivo “Carlo Giuliani” presenti in piazza per un flash mob di protesta contro la dismissione dell’istruzione pubblica. Comune è l’esigenza di spazi in cui poter esprimere il valore umano e sociale che studenti e giovani possono apportare alla collettività. Questa esigenza ha trovato un ulteriore conferma ed un riscontro positivo nella grande partecipazione alla Jam Session di sabato sera, in cui studenti e non hanno avuto la possibilità di organizzarsi liberamente per fare musica in piazza, ribadendo ancora una volta che la piazza è di chi la vive.

Interessante è stato il dibattito con le ragazze del “Collettivo Drude” tornate recentemente dal “Feminist Blog Camp”, un momento di incontro fra le varie realtà femministe organizzato presso il CSOA Askatasuna di Torino. In particolare abbiamo parlato dell’ uso politico della rete, individuando percorsi di comunicazione ed informazione alternativi a quelli dominanti, che possono fare della rete un ottimo strumento di emancipazione e di divulgazione delle pratiche politiche dei movimenti.

Domenica è stata una giornata particolarmente intensa e costruttiva in cui abbiamo incontrato una delegazione della comunità islamica di Ponte Armellina che la mattina del 10 novembre ha subito una sconsiderata e vergognosa azione intimidatoria da parte delle forze dell’ordine: un nulla di fatto che ha reso ingiustificabile ed inaccettabile il grande dispiego di mezzi, nonchè la messa in atto di metodi lesivi della dignità e della privacy delle persone coinvolte. Si è deciso a questo proposito di intraprendere un percorso comune che sappia fare chiarezza su tutta la vicenda, pretendendo che mai più simili azioni devono aver luogo, specie ai danni di chi in questo territorio cerca di integrarsi da anni, lavorando e mandando i propri figli a scuola e all’università.

Sempre domenica l’incontro con un delegazione dei GAS (Gruppi di acquisto solidale delle Marche) e i REES (Rete di economia etica e solidale delle Marche), che ci hanno raccontato della loro esperienza, un lavoro continuo a difesa dei produttori locali, del territorio e di un’ idea di economia alternativa a quella dominante.

Il lavoro informativo è costante, sono stati proiettati e discussi documentari sull’attuale crisi finanziaria, sulla formazione dei debiti pubblici e sulle politiche di accaparramento delle risorse da parte di FMI e Banche Centrali. Questi dibattiti sono stati l’occasione per rilanciare questioni di emergenza sociale sempre più evidenti, quali quelle della precarietà e della condizione giovanile, ribadendo che un paese che non garantisce un futuro ai propri giovani è un paese destinato a morire. Frequenti sono le discussioni con cittadinanza e studenti e ciò è il segnale di come la piazza può realmente essere luogo di incontro e collettivizzazione delle problematiche sociali che stanno investendo il territorio.

Fuori dai palazzi ci riprendiamo le strade!

 

Le studentesse e gli studenti in mobilitazione




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