#2 GIU’ LE MANI DALLA C1! Appello antisgombero

Appello per un presidio permanente antisgombero a partire da lunedì 13 febbraio alle ore 8 presso l’ex-Nuovo Magistero (via Saffi 15, Urbino)

GIU’ LE MANI DALLA C1!                           

L’avviso di sgombero dell’aula  C1Autogestita è ufficiale (prot. 3467). E’ un ordine del Magnifico Rettore Stefano Pivato che si esprime attraverso una “direttoriale” firmata dal Direttore Amministrativo Luigi Botteghi nella quale “si dispone con effetto immediato che l’aula C1 venga adibita esclusivamente allo svolgimento delle funzioni didattiche. Al fine di adibirla alla sua destinazione originaria si procederà allo sgombero entro la giornata di lunedì 13 febbraio 2012 anche mediante, se necessario, il coinvolgimento delle forze dell’ordine”.  L’avviso non è per nulla equivoco: la sua natura è evidentemente repressiva e autoritaria. Non solo. Questo atto è tanto più abbietto in quanto viene giustificato dall’emergenza neve.  Nell’emergenza si colpisce il luogo nel quale da anni lavora il collettivo dal quale provengono la maggior parte di quelle studentesse e quegli studenti che in questi giorni hanno speso tutte le proprie forze per far fronte all’emergenza stessa!

L’atteggiamento del Rettorato non è particolarmente intelligente. Vuole imporsi con la forza. Non dimostra particolare intelligenza politica e non è quindi difficile da decifrare. Il Rettore vuole riprendersi quello spazio perché gli da fastidio, e non ha più voglia di discuterne. In quell’aula ci si esprime liberamente e liberamente si propone una critica radicale all’istituzione universitaria. Troppe contestazioni all’azione del Rettore Pivato sono arrivate da quello spazio. A Pivato si è fatto notare troppo spesso come la democrazia accademica sia qualcosa da rispettare realmente, e non qualcosa  da dichiarare alla stampa e smentire nei fatti. Da quell’aula proviene l’unica voce critica che si è levata in questi ultimi anni: la voce del radicalismo studentesco.

L’aula autogestita nasce nel 2008 nel tentativo di dare forma a quella strana “Onda Anomala” che si sollevò contro i tagli imposti all’università (1,4 miliardi) dalla legge 133 e da allora non ha mai smesso di proporre un’alternativa all’università riformata.Lo scorso anno ha rappresentato il momento più alto della mobilitazione: messi di fronte ai tagli al diritto allo studio e all’iter di approvazione della legge di riforma dell’università c.d. Gelmini, studentesse e studenti danno vita a mesi di proteste culminate nell’occupazione del Nuovo Magistero, la struttura nella quale si trova la C1Autogestita. A riforma approvata il movimento studentesco non smobilita. Sarà all’interno di una C1 che ha già resistito al primo tentativo di sgombero (gennaio 2011) che si terranno le assemblee tra studenti e ricercatori dalle quali proverrà una richiesta forte di democratizzazione della commissione che ha lavorato alla scrittura del nuovo statuto della “Carlo Bo”.

Si trattà quindi di reprimere un’alterità. Colpire l’aula autogestita significa colpire il collettivo. Anche  l’idea, proposta da Giannelli senza che mai venisse aperta una trattativa vera e propria, di spostare lo spazio autogestito in C3 ha quindi i suoi significati. Da un lato si vuole togliere centralità alla componente studentesca, e dall’altro si  vuole disporre delle strutture secondo una certa idea del decoro. Se spazio autogestito ci deve essere è bene che non sia troppo in vista, anzi meglio, deve andare in fondo al corridoi affianco ai bagni. La C1, si dice, è l’aula migliore di Magistero e non può certo rimanere agli studenti. Lo sgombero diventa un priorità, e rende evidente come le logiche repressive abbiano ormai penetrato il mondo accademico. Nessuno spazio di dissenso, nessuna alterità può più essere tollerata, questo dice l’avviso del Rettore.

Siamo convinti, come dice Mancini, del fatto che la C1 sia la migliore aula del Magistero! Lo sappiamo. Quattro anni di seminari, assemblee, proiezioni ecc.  non passano senza lasciare il segno. Decine e decine e decine di iniziative politiche e culturali che rappresentano la nostra storia. Professori quali Luigi Alfieri, Ilvo Diamanti, Domenico Losurdo, Vladimiro Giacchè, Gianfranco Pasquino, Alfonso Botti, Augusto Illuminati, Peter Kammerer, Yuri Kazepov e tanti altri hanno qui tenuto seminari. Decine di associazioni, cooperative sociali e realtà politiche nazionali e internazionali sono state accolte in C1 per presentare le loro iniziative ed i loro contenuti: dalla Federazione dei Comunisti Anarchici ad Amnesty International, da Legambiente a Patagonia senza dighe. Sì, siamo d’accordo: l’aula C1Autogestita è decisamente la migliore aula di Magistero. E crediamo che Paolo Volponi, a cui oggi è intitolata la struttura, sarebbe stato d’accordo con noi. Lui era un comunista, e non amava la repressione.

Oggi affermiamo quindi chiaramente che non siamo disposti ad accettare lo sgombero di uno spazio che tanto ha dato al panorama politico e culturale dell’università e della città di Urbino. Siamo qui per restare. Siamo determinati a resistere perché crediamo nel valore di uno spazio autogestito nel cuore dell’università. Se il problema è l’emergenza neve, noi che da più di una settimana spaliamo la neve dai vicoli di Urbino, siamo certamente pronti a lasciare che l’aula ospiti la didattica ordinaria fino a quando ce ne sarà la necessità. Lo abbiamo già fatto in passato. Altra cosa è uno sgombero e la rimozione di tutto il materiale (libri, riviste, volantini etc.) accumulato in questi anni. Non siamo disposti ad accettare che l’emergenza sia il dispositivo utilizzato dal potere accademico per distruggere una realtà politica, sociale e culturale. Chiediamo quindi a quanti hanno condiviso con noi questo percorso, a quanti ne hanno riconosciuto il valore, di mobilitarsi. Lunedì mattina alle ore 8 saremo in C1, per restare. Per resistere ancora.

GIU’ LE MANI DALLA C1!


Le studentesse e gli studenti del Collettivo C1Autogestita



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#1 LA C1 NON SI TOCCA! (Lettera dal Responsabile Progetto Studenti Università )

MENTRE ALCUNI STUDENTI SI AUTORGANIZZANO OFFRENDOSI VOLONTARI PER LIBERARE I VICOLI DEL CENTRO STORICO E PROVVEDERE CON VIVERI E MEDICINE AD ANZIANI IN DIFFICOLTA’ IN UNA CITTA’ SEPOLTA DALLA NEVE, AL MOMENTO, L’UNICA PREOCCUPAZIONE DEL RETTORE SEMBRA QUELLA DI FAR SGOMBERARE UNO SPAZIO AUTOGESTITO CHE DA ANNI VEDE NELL’AUTOFORMAZIONE SEMINARIALE E NELL’AUTORGANIZZAZIONE DEGLI STUDENTI CHE LA VIVONO LA SUA RAGION D’ESSERE.

PUBBLICHIAMO DI SEGUITO L’EMAIL INVIATACI QUESTA MATTINA DAL DELEGATO RETTORALE:

Cari Studenti dell’Assemblea Permanente dell’Univeristà di Urbino,

Lunedì 30 gennaio sono passato dalla Aula 1 del plesso didattico Paolo Volponi da voi occupata e ho parlato con alcuni di voi perchè facessero sapere a tutti voi che l’Università riconosce l’utilità didedicare stabilmente un’aula alle attività autogestite degli studentie che a questo fine propone di attrezzare l’attuale aula 3 del medesimo plesso a questo scopo. Tutti voi però più di me siete al corrente del grave disagio che questa ondata di neve e gelo sta arrecando alla città di Urbino e alla sua Università. Molte sedi universitarie hanno riscontratrato infiltrazioni e difficoltà di accesso. In seguito alle ispezioni deivigili del fuoco alcune aule sono state chiuse. In queste condizioni c’è necessità di utilizzare al massimo tutti gli spazi agibili per la didattica soprattuto presso le sedi più facilmente raggiungibili.

Pertanto l’Università vi chiede per favore di sgomberare immediatamente le vostre cose dall’aula e permettere ch’essa siarimessa in condizioni di essere utilizzabile per la normale attivitàdidattica.

L’amministrazione, per bocca del Rettore da me appenaconsultato, si impegnano a mantenere la promessa di assegnare alleattività autogestite degli studenti la suddetta aula 3 (che diverrà Aula Studenti) appena la situazione sarà tornata alla normalità.

Vi ringrazio della vostra comprensione e vi saluto,

Nicola Giannelli

Responsabile Progetto Studenti Università 

 

A CHIUNQUE CREDA ANCORA NELL’IMPORTANZA DI DIFENDERE GLI SPAZI LIBERI ED AUTOGESTITI, CONQUISTATI CON LE LOTTE CHE SONO ORMAI PARTE INTEGRANTE DELLA STORIA DEL MOVIMENTO STUDENTESCO URBINATE E CHE ARRICCHISCONO IL PATRIMONIO SOCIALE E CULTURALE DELLA CITTA’, CHIEDIAMO DI DIMOSTRARE LA PROPRIA SOLIDARIETA’ RISPONDENDO ALL’APPELLO ANTISGOMBERO DELLA C1 AUTOGESTITA!

AL GRADUALE INTENTO DI EROSIONE DI TUTTI I DIRITTI E DELLE LIBERTA’ DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI, NOI RISPONDIAMO:

NON UN PASSO INDIETRO!

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

C1 Autogestita

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NON SARA’ UNA DENUNCIA CHE CI SEPPELLIRA’!

Ci vogliono in silenzio e “distratte/i “,  ci avranno sempre più ribelli !

Penoso e intimidatorio l’articolo del Resto del Carlino di oggi (03/02/2012) dal quale si evince che occupiamo per il gusto di farlo a mo’ di passatempo, facendoci passare per pericolosi criminali.

Non si ricorda che tutto quello che facciamo lo facciamo per riprenderci gli spazi e i diritti che vengono progressivamente sottratti a tutti gli studenti.

Non si rende conto il Resto del Carlino che le scelte operate dai poteri forti di Urbino ( che il Carlino da cane asservito difende! ) stanno sfiancando questa città e stanno riducendo Urbino sempre più simile ad un cimitero in rovina, e ciò porterà tra qualche anno a rimpiangere i tempi che furono.

Ad Urbino gli studenti venivano a studiare perchè si sentivano tutelati e protetti dalle Borse di Studio e dai servizi a queste collegate, avevano la possibilità di frequentare un’università di alto livello e la città sapeva reggere e tollerare la presenza di oltre il doppio degli studenti di oggi.

Oggi tutto questo sta sparendo anche perchè Carlo Bo non c’è più e chi l’ha seguito, sia nella gestione dell’ERSU che dell’Università, ha cercato di tutelare più i vari giochi di potere e non a garantire i servizi dedicati agli studenti.

PARLIAMOCI CHIARO, GLI STUDENTI SONO SEMPRE DI MENO e ci sarà un motivo.

Il Carlino se vuole essere un giornale cittadino e di tutti dovrebbe parlare di quello che i poteri forti cittadini non vogliono che si sappia e non attaccare appena i padroni gli indicano il bersaglio.

Questa volta, come altre, il bersaglio siamo stati noi proprio perchè esprimiamo dissenso rispetto a scelte che vanno contro gli interessi degli studenti e contro il futuro della nostra generazione. Perchè, forse, siamo riusciti a far emergere ciò che le cronache cittadine non riescono e non vogliono raccontare.

NOI SIAMO NEL GIUSTO perchè chiediamo solamente ciò che ci spetta e a chi non risponde alle nostre richieste rispondiamo con le nostre azioni proprio perchè la nostra condizione (di cittadini e di studenti) ha da tempo sforato i limiti dell’accettabile.

Negli ultimi tempi si sente parlare a tutti i livelli, nazionale e locale, di cambiare questo paese e della drammatica situazione in cui versa la nostra generazione. Pensate che questo non valga per Urbino? Per noi la situazione, ad Urbino, è ancora peggiore di altre città perchè purtroppo a Urbino DISSENTIRE E’ REATO ! 

NOI NON CI RASSEGNIAMO! Siamo sempre più incazzati…

NON SARA’ UNA DENUNCIA CHE CI SEPPELLIRA’!

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LE VOSTRE PATATINE NON LE PAGHIAMO! SARA’ UNA RISATA CHE VI SEPPELLIRA’!

DECRETO PENALE DI CONDANNA:

19 imputati del reato di cui all’art. 340 c.p., per aver turbato la regolarità del servizio di erogazione dei pasti alla mensa “Del Duca” dell’E.R.S.U. di Urbino, IMPEDENDO IL PAGAMENTO DEI CORRISPETTIVI DI 33O PASTI.
Condanna alla pena di 3750,00 EURO DI MULTA CIASCUNO.
(scusate se è poco..)

SARA’ UNA RISATA CHE VI SEPPELLIRA’!!!

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RIAPRE L’AULA STUDIO DELL’EX-CASA DELLO STUDENTE: SOLO LA LOTTA PAGA!

Il Consiglio di Amministrazione straordinario dell’ERSU tenutosi il 27/01/2012 ci ha dato ragione.

La sala studio del Collegio Internazionale verrà riaperta!

 Il Cibus sarà solo un luogo di ristoro in più  (aperto dalle 15 alle 19) per chi vorrà studiare nella storica aula studio dell’ex Casa dello Studente, nel centro di Urbino. Le oltre 1200 firme raccolte valevano più di qualsiasi accordo, e così è stato.

Una settimana di mobilitazione con raccolta firme, banchetti informativi, ‘flash mob letterario’ e contestazioni a viso aperto sono serviti a far cambiare idea alla dirigenza ERSU. Ieri la rabbia per delle trattative che, nei fatti, non erano state aperte. Credevamo che l’aula studio del Collegio Internazionale fosse ormai persa. Poi l’improvviso cambio di direzione da parte del CdA. Sotto Palazzo Corboli il presidio ‘ Le nostre firme valgono più dei loro accordi’, al tavolo Simone Lancianese (rappresentante degli studenti in Consiglio di amministrazione dell’ERSU), che ha portato le ragioni del movimento studentesco. Un unico punto all’ordine del giorno: l’apertura di un’aula studio nel centro storico di Urbino. Quando è arrivata la notizia che lo spazio per cui ci siamo mobilitati verrà riaperto ci è tornato alla mente un vecchio slogan: solo la lotta paga!

Ora resta da verificare che  le decisioni prese vengano rispettate, e lavorare per l’estensione dell’orario di apertura dello spazio. Il CdA ha infatti stabilito che, entro la prossima settimana, l’aula studio sarà aperta tutti i giorni dalle 15 alle 23. Noi continuiamo a ritenere che l’orario ‘naturale’ per un luogo di studio sia dalle 8 alle 24, ma l’importante oggi rimane la riapertura di uno spazio che verrà messo a disposizione di tutta la comunità studentesca. Siamo convinti che l’estensione dell’orario ed il mantenimento di questa destinazione d’uso sarà garantita dal fatto che studentesse e studenti riempiranno questo luogo e ne dimostreranno la necessità.

Aula studio liberata!  Solo la lotta paga!

Collettivo C1Autogestita

Collettivo Drude

Ass. Fuorikorso

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SIAMO QUI PER TORNARE!

Oggi lasciamo il presidio. La rabbia per la mancata apertura dell’aula, nonostante le oltre 1200 firme raccolte, è tanta ma non spegne la gioia della lotta. Un altro spazio è stato sottratto alla comunità studentesca, e l’intera vicenda ci sembra l’esempio perfetto della malagestione dell’ente. Ne palesa interessi e metodo.

Lasciamo il presidio, ma siamo pronti a tornare. Usciamo a testa alta, sorridenti, con la consapevolezza di aver aperto una discussione ormai necessaria sugli spazi pubblici e la loro gestione. L’aula studio ci sembrava una richiesta ragionevole, ed è per questo che ragionevolmente ci siamo mossi con una protesta che non ha prodotto grosse forzature, ma non ha accettato compromessi al ribasso.Potevamo in sostanza sfondare la porta, ma non l’abbiamo fatto.

Abbiamo pazientemente atteso per una settimana facendo del presidio permanente un luogo di aggregazione dove mettere in pratica forme di partecipazione politica dal basso e una diversa socialità. La raccolta firme, i banchetti informativi, il ‘flash mob letterario’, gli aperitivi al presidio, le contestazioni a viso aperto sono stati la nostra costruzione collettiva. Abbiamo sopportato e risposto alle infamie che il Carlino ha diffuso, risposto all’arroganza della dirigenza ERSU con le nostre proposte politiche, abbiamo raccolto il sostegno delle centinaia di persone che sono passate al presidio e, non da ultimo abbiamo ballato, riso, chiacchierato in uno spazio libero! Nessun accordo potrà cancellare tutto questo.

Un’aula studio comunque ci sarà. Frutto di un accordo sottobanco che noi non abbiamo sottoscritto. Continuiamo a credere che una mensa non sia adatta ad ospitare un’aula studio per ragioni di ordine igienico-sanitario e perché sottoporrà le lavoratrici e i lavoratori ERSU della mensa a un ulteriore carico di lavoro, nonostante il forte ridimensionamento dell’organico. Ma soprattutto, a prescindere dalle questioni di ordine tecnico, rimane il dato, deplorevole, di un altro spazio pubblico sottratto alla comunità. Chiusura degli spazi pubblici e riduzione dei servizi dedicati agli studenti vanno di pari passo. Insomma, chi ha firmato quell’accordo non ha fatto altro che appoggiare i dirigenti ERSU e non ha dato alcun contributo alle lotte studentesche su spazi e diritti.

Siamo pronti a tornare, dicevamo. Non si illudano i dirigenti ERSU di aver raggiunto i loro scopi. Vigileremo sull’utilizzo dell’aula studio e non permetteremo che il business dei convegni diventi la nuova ed esclusiva attività imprenditoriale di Sacchi e Fortini. Per noi la priorità rimane il diritto allo studio. Il Cibus non è un’aula studio e l’aula studio non è una sala convegni!

Torneremo, occuperemo e libereremo spazi dove lo riterremo necessario. Necessario per denunciare le politiche della classa dirigente, necessario al fine di costruire un’alternativa alla riduzione di spazi e diritti, necessario a interrompere una quotidianità di ingiustizie e a dare corso a una socialità diversa, libera e desiderante.

Insomma non è finita, siamo qui per tornare!

Presidio permanente ‘Liberiamo l’aula studio’

Collettivo C1Autogestita

Collettivo Drude

Ass. Fuorikorso

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LIBERIAMO L’AULA STUDIO DELL’ EX CASA DELLO STUDENTE!

Negli scorsi mesi abbiamo a più riprese fatto emergere, attraverso varie iniziative pubbliche (“Occupy Urbino” e “Senza di noi Urbino muore” su tutte), il paradosso di una città a forte vocazione studentesca in cui non esistono spazi per lo studio e l’aggregazione liberamente accessibili agli studenti. Ci sembra fondamentale rilanciare la nostra lotta proprio da questo punto, perchè siamo convinti del fatto che in un momento di forte crisi e di scomparsa progressiva del diritto allo studio il primo passo da compiere sia una riappropriazione dal basso degli spazi universitari che, in un modo o nell’altro, ci sono stati sottratti durante questi ultimi anni.

Ad Urbino è emblematico il caso del Collegio Internazionale gestito dall’ERSU, storica Casa dello Studente dentro le mura, che dismessa la sua funzione primaria di accoglienza degli studenti beneficiari di borsa di studio è ormai divenuto una foresteria dai prezzi assolutamente fuori dalla portata del mondo studentesco a medio-basso reddito (soprattutto di quegli studenti che non possono permettersi di sborsare oltre 300 euro al mese di affitto!). Ciò dimostra come la componente studentesca, che usufruisce dei servizi offerti da questo territorio, sia sempre più fascia debole tanto a causa dell’impoverimento progressivo delle famiglie di provenienza, quanto in conseguenza della riduzione di tutti quei servizi che rendevano possibile vivere e studiare a Urbino. I progressivi tagli e la conseguente riduzione dei servizi dedicati agli universitari rende l’attuale situazione molto distante da ciò che si vorrebbe definire una città campus.

Tornando all’albergo-collegio Internazionale, riteniamo inaccettabile che una struttura costruita con soldi pubblici (proprio perché residenza universitaria), amministrata da un ente regionale che dovrebbe garantire il diritto allo studio, sia gestita secondo logiche privatistiche ed aziendali, senza alcuna attenzione per le esigenze degli studenti e senza che sia chiaro l’utilizzo dei proventi che da questa nuova attività imprenditoriale derivano. Se le attuali camere a disposizione nella struttura, offerte a prezzi concorrenziali rispetto agli altri alberghi della zona, hanno di fatto precluso la possibilità di un alloggio in centro per gli studenti borsisti, ci si aspetterebbe almeno che ai maggiori introiti corrisponda ad un maggior investimento in servizi e strutture dedicate agli studenti, primi destinatari delle politiche di gestione dell’ERSU. Questo è solo un esempio della vergognosa gestione del diritto allo studio da parte dell’ERSU, che di fronte alla progressiva perdita di servizi un tempo garantiti per tutti gli studenti non ha saputo rispondere con una ripartizione equa e trasparente dei mezzi a propria disposizione. E’ alla luce di questo dato di fatto che abbiamo a più riprese chiesto ai dirigenti dell’ERSU di prendersi le proprie responsabilità, politiche e sociali, anche rassegnando le proprie dimissioni.

Per queste ragioni oggi un gruppo di studentesse e studenti in mobilitazione dallo scorso settembre ha deciso di entrare nel Collegio Internazionale e rivendicare l’ex aula studio di questo edificio, per restituirla alla comunità studentesca e alla sua funzione originaria. Lo spaz
io in questione era l’aula studio storica dell’ex Casa dello Studente dentro le mura di Urbino, ed è oggi abbandonata a se stessa, chiusa tutto l’anno e fino ad ora utilizzata solo per la conferenza di inaugurazione della nuova sede. Alla luce del fatto che l’unica aula studio utilizzabile anche dopo la chiusura dei locali universitari sia ubicata ai collegi universitari, distanti dal centro e quindi non alla portata di tutti, riteniamo che l’ERSU debba rendere accessibile questo spazio storico agli studenti per poter studiare ed eventualmente anche per l’organizzazione di incontri, seminari e altre iniziative.

Questo è un altro passo di una riappropriazione cosciente e costante di ciò che ci è stato tolto, dagli spazi di socialità ai diritti che ci vengono negati quotidianamente.

Il sapere non è merce!
Liberiamo l’aula studio!
Riprendiamoci gli spazi che ci spettano !

Collettivo C1Autogestita/Studenti in Movimento   –  Collettivo Drude  –   ass. Fuorikorso


 

 

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NESSUNA AGIBILITA’ AI FASCISTI ! SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO METAL MIKE !

COMUNICATO ANTIFASCISTA 03/01/2012


Apprendiamo senza nessuna meraviglia e sorpresa del pestaggio avvenuto a Fano la notte di Capodanno da parte di 5 nazi-fascisti ai danni di un uomo di 45 anni. 
A parte la vigliaccheria del gesto in sé, molto spesso abbiamo ricordato ad amministratori e forze dell’ordine come il pericolo della violenza  neofascista fosse un dato concreto nella nostra provincia, e il pestaggio dell’altra sera lo dimostra.
I farabutti che hanno agito lo scorso 31 dicembre sono legati e crescono nel sottobosco del neofascismo (tra cui Forza Nuova e CasaPound) che opera nella nostra provincia.

Quando chiediamo di non concedere agibilità politica a questi personaggi e ai loro “banchetti informativi”, è proprio perché conosciamo chi sono e come agiscono, sappiamo che il loro unico scopo è quello di praticare violenza fisica e verbale, seminando odio e intolleranza in tutta la provincia. Ed è sempre in funzione di scongiurare questo tipo di episodi che, nei nostri presidi e manifestazioni, chiedevamo e chiediamo l’isolamento e la stigmatizzazione di questi gruppi neofascisti e dei loro referenti politici. Purtroppo con nostro rammarico, questi episodi continuano a verificarsi con sempre maggiore intensità, anche grazie ad una certa “ingenua tolleranza” di chi consente loro di poter girare tranquillamente nei territori per fare propaganda.

Negli ultimi anni sono molti gli episodi tornati alla ribalta nelle cronache e non, che hanno visto protagonisti gruppi di picchiatori nazi-fascisti presenti in provincia. Ricordiamo l’accoltellamento di Pergola, i pestaggi a Fano, i pestaggi a Pesaro ai danni di compagni legati al CSA Oltrefrontiera, il pestaggio a Rimini ai danni di un ragazzo di Pesaro con modalità che ricordano l’ultimo episodio di Capodanno e tanti altri piccoli episodi che non fanno altro che confermare le nostre preoccupazioni rispetto al riacuirsi della violenza fascista in provincia di Pesaro-Urbino.

Se quello che sta accadendo nella nostra provincia si lega a ciò che ultimamente sta accadendo in Italia ( gli omicidi di Firenze e le fiamme al campo Rom a Torino sono solo alcuni esempi), non rimane nessun dubbio sulla violenza fascista sempre più present nelle nostre città e il riaccendersi delle velleità squadriste di questi gruppi, che usano la drammatica situazione economica in cui versa il nostro paese per sfogare sempre più le proprie frustrazioni.

La storia ce lo ha insegnato: è nei momenti di crisi economica e sociale che ogni paese si riscopre sempre più tendente alla fascinazione delle destre e ai loro proclami xenofobi, escludenti ed intolleranti.

NOI NON LO PERMETTEREMO!

SOLIDARIETA’ AGLI AGGREDITI DALLA VIOLENZA FASCISTA !

CONTRO I FASCISTI MUTUO AIUTO ANTIFASCISTA !

FUORI CASAPOUND, FORZANUOVA E TUTTI I NEOFASCISTI DAI NOSTRI TERRITORI !

Per Sempre Antifascisti/e.


CSA Oltrefrontiera Pesaro,  C1Autogestita Urbino,  Bottega di Resistenza Globale Fossombrone, CSA Squola Pergola


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BALLA COI TOPI – Festa ExtraPopolare

giovedì 15 dicembre 2011 @ Anfiteatro “liberato” Collegio Tridente

La C1Autogestita è lieta di invitarvi all’ultimissima festa del 2011.

COME SEMPRE IL DIVERTIMENTO SARA’ PIU’ CHE GARANTITO, come sempre avviene quando gli eventi partono dal basso, senza scopo di lucro ed utili a riappropriarsi dei NOSTRI SPAZI che ci sono stati tolti. L’ennesima festa non autorizzata per ribadire che i collegi sono di chi li vive e non di chi li amministra (male, secondo noi).

Questa volta la festa cercherà di raccogliere fondi per sostenere le spese legali per i ragazzi del collettivo che sono stati DENUNCIATI mentre cercavano di DIFENDERE I DIRITTI DI TUTTI durante le lotte dell’anno scorso! Per questo dobbiamo sostenerli perchè si sono esposti per DIFENDERE TUTTI.

BALLA COI TOPI è il titolo della festa per richiamare l’attenzione sulla situazione drammatica dei Collegi, ma anche per ribadire che alla repressione rispondiamo rivendicando CIO’ CHE CI SPETTA! Vogliamo i nostri spazi di espressione, vogliamo vivere i collegi in maniera LIBERA !

Perchè non vogliamo fare LA FINE DEL GATTO, nel senso che non ci importa comandare e scendere a compromessi con chi gestisce le nostre vite ma staremo sempre dalla parte dei TOPI, dalla parte di chi paga sempre, dalla parte che ci rimette sempre, dalla parte di chi viene represso !

VI ASPETTIAMO GIOVEDi’ 15 dalle 22 (fino all’ alba) per ribadire che NON SI CHIEDE IL PERMESSO PER ESSERE LIBERI !!!

Si ballerà al ritmo di musica popolare, folk-rock e balcanica ! DAJEEEEEE!!!!

C1Autogestita

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INCONTRO CON IL SINDACO DI URBINO SUL RAPPORTO CITTA’-STUDENTI

A seguito della lettera aperta al Sindaco di Urbino una delegazione di studentesse e studenti è stata ricevuta questa mattina in municipio. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato studenti e studentesse provenienti da diversi collettivi e associazioni, si sono discusse le diverse problematiche poste dal nostro documento.

Nel suo complesso il bilancio di questo primo incontro tra studenti e amministrazione comunale ci sembra positivo. Un primo risultato è l’impegno assunto dal Sindaco a promuovere un tavolo permanente tra amministrazione comunale e associazioni studentesche, passaggio fondamentale per la costruzione di un miglior rapporto tra la città di Urbino e la comunità studentesca che vi risiede. E’ a partire da questo tavolo infatti che potranno concretizzarsi i diversi impegni assunti dal Sindaco.

Una prima questione posta con forza dalla nostra delegazione è stata quella relativa alla necessità di spazi espositivi per i tanti giovani artisti presenti in città. In una città a forte vocazione culturale, candidata a essere “Città della Cultura 2019”, ci sembra fondamentale che le studentesse e gli studenti di ISIA, Accademia di Belle Arti e Scuola d’Arte abbiano a disposizione dei luoghi visibili dove esprimersi. Il Sindaco ha colto l’importanza di questa proposta e ha affermato che i locali della DATA saranno a disposizione dei giovani artisti per l’organizzazione di mostre e iniziative artistiche. Noi ci impegneremo a rendere nota questa nuova e importante possibilità.

Per quanto riguarda la disponibilità di locali dove organizzare eventi di carattere culturale rivolti all’intera cittadinanza, il Sindaco ha ammesso la necessità di sopperire ad un’evidente carenza. Relativamente alle competenze dell’amministrazione comunale è emersa la disponibilità a ridiscutere l’accessibilità di luoghi già preposti all’organizzazione di iniziative, quali ad esempio le sale del Collegio Raffaello, luoghi ideali di incontro tra cittadini e studenti. A nostro parere come primo passo bisogna far sì che la fondazione Legato Albani predisponga una riduzione dei costi di utilizzo dei propri locali per le differenti realtà studentesche attive sul territorio.

Nodo irrisolto rimane quello degli spazi aggregativi, dove associazioni e collettivi studenteschi possano organizzare assemblee, momenti ludici e di svago, dove dare spazio alla musica dal vivo e ad altre espressioni collettive; insomma una casa comune per tutti gli studenti. Il Sindaco anche in questo caso ha riconosciuto le nostre necessità, affermando però una certa difficoltà da parte del Comune a rispondere efficacemente a tali esigenze. A partire da questa affermazione, solo parzialmente condivisa da noi, la discussione si è spostata sul sottoutilizzo degli spazi decarliani. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Sindaco a discutere la questione con Ersu e Università, così da permettere la piena accessibilità tanto dei locali universitari, quanto dei Collegi progettati da Giancarlo De Carlo.

Altra questione emersa è quella, fondamentale per la comunità studentesca, dei trasporti. Pur non essendo all’ordine del giorno il problema trasporti, e più precisamente il mancato rinnovo della ‘convenzione studentesca’, è una delle maggiori criticità che gli studenti vivono oggi ad Urbino. La discussione col Sindaco è stata breve e non risolutiva, ma quanto emerso ci dice che è arrivato il momento di aprire una più ampia discussione sulla mobilità in questo territorio. Il governo Monti ha infatti stanziato ulteriori fondi sui trasporti pubblici e crediamo che accanto alla rivendicazione sul rinnovo della ‘convenzione trasporti’, per la quale continueremo a batterci, vada costruito un percorso che strutturi delle alleanze sociali territoriali per ripensare la questione nel suo complesso.

Da ultimo, segnaliamo un piccolo risultato simbolico che dovrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane. Una bacheca per le associazioni studentesche in piazza della Repubblica. Non sarà molto, ma serve a dare il segno concreto che qualcosa sta cambiando nel rapporto tra città e studenti. L’ampia discussione affrontata dalla delegazione delle associazioni e dei collettivi studenteschi in mobilitazione con il Sindaco di Urbino è stata un primo passo verso la costruzione di un tavolo permanente che auspichiamo prenda corpo in tempi brevi.

Noi lavoreremo affinché alle parole seguano azioni coerenti con gli impegni assunti, e questa città ritrovi infine la sua dimensione di città campus.

Collettivo C1 Autogetita/Studenti in Movimento
Collettivo Drude
Associazione Fuorikorso

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